This is a strange question.
It is a bit like asking me if the chicken or the egg was born first …
Apart from playing music, I am one of the three members of Malleus (along with Poia and Lu), an artistic lab mainly working on hand pulled silkscreens, but exploring all possible visual arts.
Malleus and Ufomammut were born together (the first cover of a record made in 1999 was signed Ufomammut…).
And since then the two entities have continued to coexist and move together, as it should be.
With Malleus we have created all the imagery of Ufomammut.
And it was the most natural thing there could be, like getting dressed in the morning, or thinking about what to eat, or like riding a bicycle.
Because Poia and me were both 2 of Malleus and Ufomammut
With Ufomammut we took Malleus around the World and we helped it in growing and learning so many things.
I have always considered myself very lucky because I have always been able to do what I like the most, with many sacrifices of course, but always following my passions.
Passions that always, and in any case, revolve around music.
Creating is something that, graphically or musically, I have to do every day.
Otherwise I get bored, I feel empty, I begin to get unbearable and I wander around like a zombie, beaten and wounded in my soul.
I’ve always tried to take it easy…
And getting older made it even worst… I need to create more and more, to do what I love to do: that’s why The Mon was born and why I decided to go back to writing as well (another great passion of mine that I had put aside for lack of time for many years).
I must admit that I am very obsessive in what I do, creating is like breathing for me and I realize that sometimes, for the people around me, I look like a mentally ill guy…
And probably I am…
Those around me always think that I am too much devoted to my “job”.
But I’ve never considered what I do as a “job”.
Never.
Otherwise it would have become a prison and not a wonderful world to be explored like it is everyday for me.
Moreover, I have always been lucky enough to find the right people to develop these passions of mine with.
And I thank them all, always, every day, never enough.

_______________________________________________________________________________________________

Questa è una domanda strana per me.
E’ un po’ come chiedermi se è nato prima l’uovo o la gallina…
Oltre a suonare, sono uno dei tre membri di Malleus (insieme a Poia e Lu), laboratorio artistico dedito principalmente alla poster art, che bazzica in molti altri campi dell’arte visiva.
Malleus e Ufomammut sono nati insieme (addirittura la prima copertina di un disco fatto nel lontano 1999 era firmato Ufomammut…).
E da allora le due entità hanno continuato a coesistere e a muoversi assieme, come è logico che sia.
Con Malleus abbiamo creato tutto l’immaginario di Ufomammut.
Ed è stata la cosa più naturale che ci possa essere, come vestirsi alla mattina, come pensare a cosa mangiare, come andare in bicicletta.
Poia ed io siamo 2/3 in entrambi i progetti!
E con Ufomammut abbiamo portato in giro Malleus e lo abbiamo aiutato a crescere e ad imparare tante cose.
Mi sono sempre ritenuto molto fortunato perchè nella vita ho potuto fare sempre e solo quello che mi piaceva fare, con non pochi sacrifici, ma seguendo sempre le mie passioni.
Passioni che ruotano sempre e comunque attorno alla musica.
Creare è qualcosa che, graficamente o musicalmente, devo fare ogni giorno.
Semplicemente.
Altrimenti mi annoio, mi sento svuotato, comincio a diventare intrattabile e a gironzolare come fossi uno zombie, abbacchiato e ferito nell’anima…
Ho sempre fatto fatica a fermarmi…
Ho notato che invecchiando ho sempre più bisogno di creare, di fare quello che amo fare: così è nato The Mon e così ho deciso di tornare anche a scrivere (altra mia grande passione accantonata da anni per mancanza di tempo).
Devo ammettere che sono molto maniacale in quello che faccio, che creare è come respirare per me e mi accorgo che a volte, per le persone che mi stanno attorno, sembro un malato di mente…
E probabilmente lo sono…
Che persona noiosa a volte… chi mi sta attorno pensa sempre che io sia troppo dedito al “lavoro”.
Ma non ho mai considerato quello che faccio un lavoro.
Anzi.
Altrimenti diventerebbe una prigione e non, come è ora, un meraviglioso mondo sempre da esplorare.
Infine, devo dire che ho sempre avuto la fortuna di trovare le persone giuste con cui sviluppare queste mie passioni.
E le ringrazio tutte, sempre, ogni giorno, mai abbastanza.